Il progetto parte dal presupposto che la basilica San Vittore costituisca la parte centrale e l’elemento più importante per qualsiasi ragionamento urbanistico per quanto concerne l’area circostante ad essa e anche ben oltre.
La chiesa non sarà di Michelangelo o Bramante ma ha delle caratteristiche monumentali significativi. Chiunque ci sia mai avvicinato a Intra via lago si sarà reso conto di questo.
Dando atto a questo fatto e volendo riqualificare l’area circostante non si può che lavorare per evidenziare e se possibile persino esaltare quella importanza monumentale e forse anche spirituale nel centro della città.
Il principale problema in questo intento è costituito dalla sistemazione della parte nord di Piazza San Vittore e in particolar modo dal edificio tra Via dei Ceretti e Via San Vittore e il suo garage sotterraneo che invade la piazza con una moltitudini di pretuberanze e emergenze.
Il lato sud, anch’esso circondato con edifici non particolarmente felici è complessivamente meno problematico. La piazza è ben definita e si sta già procedendo nel renderla zona pedonale. La parte di Via San Vittore che scende giù al lago è zona pedonale da tempo, anche le vie circostanti e Piazza Ranzoni fino alla strada lungolago. Tale impostazione funziona molto bene ed è provvista di pavimentazione ed illuminazione gradevole. In particolar modo è molto lodevole la ripresa di un progetto intrese stile liberty per lampade in ferro battuto che sta in netto contrasto con i lampioni in pressofusione d’alluminio finto antico che hanno trovato ampia applicazione altrove.
Il progetto prevede di mantenere tale impostazione dal lago fino a Piazza San Vittore e concorda di estendere, o culminare se vogliamo, la zona pedonale inglobando tutta l’area circostante la chiesa ma non molto oltre. L’intervento si concentra quindi principalmente sulla parte problematica di Piazza SanVittore ed è caratterizzato da due fattori essenziali per qualsiasi piazza architettonica: la pavimentazione e le pareti che formano la piazza.
Si propone innanzitutto di liberare tutta la piazza da asfalto e da qualsiasi emergenza e si propone la continuità della pavimentazione con porfido già presente nel resto della zona pedonale esistente, senza cornici, intarsi o decorazioni, a tinta unita, con le dovute pendenze naturali e in modo che la chiesa posi su una superficie pulita e precisa come lo si può am-mirare in tante belle città italiane.
Viene in mente Parma che è particolarmente gradevole sotto questo punto di vista. La zona intorno al duomo e il battistero risulta quasi teatrale. Internazionalmente è noto il Campo Santo di Pisa per la sua precisa esaltazione tra piano di base e blocchi costruiti, sfruttando anche il contrasto tra prato verde e marmo bianco.
Nulla di permanente deve avvicinarsi troppo alla basilica ed impedire la sua piena evoluzione monumentale.
Una pavimentazione alternativa molto valida e forse più giusta, sarebbe la pavimentazione con blocchetti di graniti locali, ma ciò comporterebbe la graduale sostituzione di tutta la zona pedonale con questo materiale. L’uniformità della pavimentazione è considerato il fattore più importante ma un riesame della chiave di lettura e pensabile.
Il secondo intervento riguarda le pareti di piazza. Come già detto sopra, il lato sud non è bello ma sufficiente, il lato est è composto da un muro e da alberi che si consigliano di mantenere perché sono essi stessi a formare la parete est della piazza. Il lato ovest funziona bene e comprende degli edifici tipici nonché una ex-pretura gradevole. Ma una serie di alberi tolgono precisione allo spazio della piazza, lo spazio detto negativo e impediscono la visuale da diversi punti di vista. Si prevede quindi il loro abbattimento.
Per la bonifica della problematica parte nord si propone la creazione di una parete di piazza attraverso la costruzione di un terrazzo sovrastante il garage sotterraneo, possibilmente allo stesso livello altimetrico del pavimento della chiesa, e una fila di alberi di alto fusto e sempreverdi. Sono indicate delle magnolie, eventualmente si possono spostare quelli esistenti, oppure degli alberi di alloro. Questi alberi sono piantati in grossi vasi di cemento e beola, luserna o una pietra simile, delle misure di 3×3 metri ca. che riprendono i pilastri di San Vittore.
Negli elaborati grafici si vede un schema che spiega la costruzione geometrica e l’impostazione simmetrica della piazza proiettando il ritmo dei pilastri di San Vittore attraverso l’asse neutro della piazza. La piazza che si ottiene e conica e come in tante piazze rinascimentali italiani si crea un gioco di prospettive che si vede bene nelle tavole delle viste.
Da un lato si ha un effetto grand’angolo, dal altro la prospettiva si accorcia come visto attraverso un teleobiettivo e le linee convergono meno. Lo spirito è quello della città ideale rinascimentale come è noto dal famoso quadro La città ideale attribuito a Piero della Francesca.
Ma questa prospettività e quindi la parentela con i teatri rinascimentali a scena fissa in pratica risulta idoneo a un uso veramente teatrale. È pensabile che qui si svolgano piccoli spettacoli teatrali, concerti o balletti oppure proiezioni cinematografiche, magari organizzati come rassegna o festival.
In linea di massima si consiglia di intervenire pesantemente sull’edificioVia dei Ceretti – Via San Vittore ove la proprietà lo consente. Il progetto qui presentato propone l’intervento minimo che è comunque costituito dal cambio della rampa di discesa. In una variante B si propone la continuità del terrazzo fino contro l’edificio che comprenderebbe l’innalzamento dei pavimento di gran parte dei negozi al piano terra. Questo terrazzo è poi indicato per l’utilizzo di bar e ristoranti. Il cortile del edifico invece potrebbe essere adibito a attività commerciali e una ristrutturazione potrebbe provvedere persino una shopping-mall coperta.
Anche nel lato sud si auspica l’animazione della piazza con bar e ristoranti. Al lato est tra campanile e asilo nido si prevede la possibilità di entrata e sosta breve di automobili con il solo fine di servire l’asilo nido e di accompagnare i bambini.
Il progetto dell’illuminazione è molto semplice e prevede sopratutto di illuminare la basilica il cui riflesso illuminerà la piazza. Anche gli alberi vengono illuminati da fari interrati. Per completare l’illuminazione è previsto la continuità della linea già in atto nei vicoli circostanti con le lampade in ferro battuto su progetto di un architetto di Intra del inizio secolo scorso, sia in forma da parete e, ove è inevitabile in forma di lampione da terra. Il progetto di quest’ultima versione è forse da rivedere leggermente.
Il seguente preventivo di massima dimostra che, pur tenendo alte le singole voci, l’ammontare di tutti lavori è ampiamente al di sotto del budget stanziato e che con ca. la metà di esso i lavori dovrebbero essere fattibili. Questo è stato possibile grazie alla scelta della riorganizzazione, e ove è possibile della esaltazione del contesto esistente e di rinunciare a decorativismi e “special effects“ aggiuntivi e inutili. Vi è una concentrazione sulla qualità architettonica degli spazi e della loro leggibilità nel modo più semplice e naturale possibile e vi è il desiderio di una forte astensione dalle mode del momento.
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Architecture